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Come organizzare un’esperienza di cicloturismo fai-da-te

Intraprendere un viaggio in bici, anche solo per una giornata, è la maniera perfetta per scoprire l’ambiente di una determinata zona senza i filtri e la scomodità dei mezzi a motore (per non parlare poi dell’inquinamento!): per questo motivo sono sempre più gli appassionati di cicloturismo fai-da-te che si dedicano all’organizzazione di esperienze di ogni tipo.

L’aspetto migliore del cicloturismo è la facilità con cui si può prendere e partire: non serve la patente, non si deve fare benzina ed è possibile viaggiare leggeri, circolando anche in quelle strade urbane dove non si può entrare con l’automobile o la motocicletta.

Inoltre, si fa esercizio fisico e si producono sostanze benefiche per il nostro organismo, aiutandoci a ricaricare dopo un lungo periodo di stress lavorativo.

Come ottenere il massimo da un viaggio in bicicletta? Vediamo tutto quello che c’è da sapere sul cicloturismo fai-da-te.

Il percorso ideale per viaggiare in bici

Per prima cosa è necessario stabilire il percorso che si intende seguire.

Quanto tempo abbiamo a disposizione? Saremo capaci di affrontare strade dissestate o meglio viaggiare in piano?

È meglio trascorrere un weekend in mezzo a luoghi incantevoli come borghi medievali o ville rinascimentali, o piuttosto pedalando a picco sul mare?

Tutte queste sono domande molto importanti per capire con precisione come vogliamo gestire i km che macineremo lungo il tragitto.

Per quanto riguarda l’impegno fisico è fondamentale partire per gradi, soprattutto se non si è abituati a stare in sella per molte ore o se non si pratica sport abitualmente.

Detto questo, non vuol dire che non possiamo affrontare strade un po’ più impegnative: l’importante è andare piano e riposarsi spesso. In Italia sono molte le regioni che offrono percorsi ciclabili appositamente progettati per i mezzi a due ruote, sia su asfalto che nell’off-road: basterà scegliere quello che più ci ispira.

Quale bicicletta è meglio scegliere per il cicloturismo?

La scelta del mezzo rappresenta, ovviamente, una fase fondamentale del cicloturismo fai-da-te.

La bicicletta diventerà una compagna fedele per tutte le nostre gite ed è fondamentale che, a prescindere dalla tipologia, questa sia adatta alla propria configurazione fisica.

Di solito un evergreen per chi vuole perdersi pedalando è la bici da viaggio, un modello pensato per resistere alle gite più lunghe e offrire il massimo comfort al guidatore.

Con questo tipo è possibile affrontare quasi tutti i tipi di strada e offre l’opportunità di aggiungere diversi bagagli e borse.

Gli amanti del fuoristrada più duro, invece, potranno decidere di acquistare una MTB, perfetta soprattutto se per voi cicloturismo equivale ad avventura.

Questi modelli sono più “corazzati” e prevedono una meccanica pensata per assorbire qualsiasi colpo, con ruote dalle scanalature che favoriscono un’ottima presa su terra, fango, sabbia e perfino neve.

Il bagaglio del cicloturista

La regola d’oro dell’equipaggiamento per il cicloturismo fai-da-te è non superare i 12 kg di bagaglio.

Questi possono sembrare tanti, ma in realtà è un attimo raggiungerli e superarli cercando di portare più del necessario.

Di solito per una gita senza pensieri occorrono:

  • Vestiario e asciugamani: non dimenticatevi ciabatte, un cambio di biancheria, pantalone, maglietta e maglioncino (durante l’inverno o se pedalate di sera), un pigiama, un asciugamano in microfibra e una giacca antivento.
  • Prodotti per l’igiene e la sicurezza: gel detergente, sapone, dentifricio e spazzolino, deodorante, salviette, fazzoletti, crema solare e in ultimo un kit di pronto soccorso vi garantiranno un’esperienza al sicuro da ogni imprevisto.
  • Oggetti per la bicicletta: pompetta per le ruote, camera d’aria di ricambio, kit per riparare eventuali forature e nastro da pacchi nel caso si rompesse qualche pezzo.
  • Effetti personali: telefonino, caricabatteria, portafoglio, occhiali vanno tenuti a portata di mano ma preferibilmente in sacchetti a tenuta stagna, per non rovinare tutto al primo acquazzone.

Oltre a questo potete anche aggiungere qualche alimento, dalle barrette alla frutta, senza mai dimenticarvi dell’acqua.

Se prevedete di fermarvi nei bar o nei ristoranti potete viaggiare più leggeri, ma non trascurate l’importanza di avere un piano B quando la pancia inizia a brontolare.

Pernottamento e ristoro

Se il vostro viaggio dura più di un giorno è possibile pensare di pernottare in qualche struttura per ripartire freschi e riposati la mattina dopo.

In Italia e in Europa sono sempre più gli alberghi o B&B che non solo si attrezzano per accogliere gli appassionati delle due ruote, ma addirittura concentrano i loro servizi sul cicloturismo.

Stesso discorso per ristoranti e bar: soprattutto nelle zone più battute dai ciclisti potrete trovare locali che offrono menù leggeri ma energetici, perfetti per pedalare a stomaco pieno senza appesantirsi troppo.

Qualsiasi sia la vostra destinazione non mancate di cercare strutture ricettive apposta dedicate ai cicloturisti e, se proprio la zona da voi scelta è sprovvista di ogni tipo di albergo o ostello, potrete sempre ricorrere alla casa, vecchia tenda.